Da “I Segnalati” – Salvatore Russo

Un’Arte dal sapore antico quella di Roberta Moresco. Un’Arte che purtroppo si sta perdendo. Un’Arte Capace di emozionare il suo fruitore. Il mondo descritto dall’Artista, è un mondo in cui i ricordi di un’infanzia felice, vengono riportati alla luce. Una realtà onrica che ha nel segno la sua tagibilità. Figure dai volumi tondeggianti vengono ad abitare il nostro mondo. Figure quasi fiabesche assumono tratti e fisionomie che richiamano bambole di un tempo passato. Questi lavori sono in grado di riportare alla memoria momenti dell’età puerile. Sono composizioni realizzate attraverso la lavorazione della terra semirefrattaria.

Sono emozioni che acquistano materia. Memorie che attraverso un nuovo linguaggio visivo riemergono dalla profondità della psiche. Il grande merito di Roberta, è quello di saper cogliere la magia che risiede nelle cose più semplici, come da un bimbo che guida il suo triciclo. L’osservatore che si pone dinnanzi a tali meraviglie, comincia il suo percorso sulla strada di una memoria ormai sopita, che lo porterà a percorrere l’autostrada dei suoi ricordi, un’autostrada a volte fatta anche di viuzze strettissime da superare per poi tornare nel nostro mondo, dominato dall’egoismo e dall’ingiustizia sociale. Con le opere di Roberta Moresco veniamo proiettati nel mondo delle fiabe, un mondo, dal quale nessuno di noi vorrebbe venir via.