Mondiali dell’arte – In concomitanza con i mondiali di calcio Russia 2018

Recensione di Vittorio Sgarbi

Avevo già avuto occasione di scrivere del “mondo pupazzo” di Roberta Moresco, così come lo avevo definito nella circostanza, proponendo, credo, un’analisi piuttosto compiuta sul modo in cui l’artista genovese si esprime, malgrado si trattasse di un testo relativamente breve. Avendo adesso l’opportunità di integrarlo, proverò a soffermarmi su aspetti da me non affrontati nella precedente circostanza, confidando sul fatto che possano essere forieri di spunti critici interessanti.
Penso, per esempio, ai riferimenti letterari presenti nelle opere della Moresco, alcuni espliciti, altri forse da individuare in nuce. Fra gli espliciti, quello ad Abarat, il ciclo romanzesco di Clive Barker, di genere fantasy, che l’autore ha corredato anche di illustrazioni,ma anche al meno recente, classicissimo Alice nel paese delle meraviglie, di cui la Moresco fornisce una versione particolare, più seriosa che sciroccata, di uno dei suoi personaggi più tipici, Bianconiglio.
In quanto ai riferimenti meno diretti, potrebbero essercene nella serie di Peter il Sognatore, probabilmente la più felice ed emblematica della Moresco. Si chiama Peter l’ “inventore dei sogni” di cui trattano alcuni racconti di Ian McEwan, ma si tratta di un bambino. Il Peter della Moresco potrebbe essere benissimo quel bambino cresciuto, renitente a riconoscersi nel mondo piatto degli adulti se non ricorrendo al ruolo salvifico dell’immaginazione.
Non casualmente, Peter é anche il nome di un altro personaggio della letteratura per l’infanzia, celeberrimo, che ha ispirato, da parte della psicologia junghiana, l’individuazione di una specifica sindrome secondo cui gli adulti si rifiuterebbero di esserlo fino in fondo, aspirando a essere, piuttosto, dei goderecci, scanzonati pueri aeterni.
Ecco, forse la molla prima dell’arte della Moresco é proprio in questo Peter
Pan che le é rimasto dentro e a cui non vuole rinunciare, non tanto come visione edonistica del mondo, ma, semmai, come sguardo alternativo sull’universo che conservi la freschezza e l’ingenuità della fantasia bambina.
Una fantasia per la quale le cose non contano per quello che sono, ma per ciò che sono in grado di suggerire all’immaginazione, portandoci in tal modo a reinventarle.

Vittorio Sgarbi

Moresco Critica Sgarbi (PDF)

Video esposizione “New York International Art Expo” – New York

Video esposizione “Gli artisti incontrano Dalì e Van Gogh”

CONTEMPORANEI nella città degli UFFIZI – Novembre 2016

All’Artista ROBERTA MORESCO

Le sculture di Roberta Moresco appartengono a una corrente artistica più vicina a qualcosa di strettamente per­ sonale dell’artista, piuttosto che a un movimento scultoreo vero e proprio. Pregne di originalità, sono opere gio­ cose e romantiche, che rimandano spesso al tema del sogno in un ambientazione immaginaria dove l’astante le colloca e gli dona vita e movimento; l’aspetto fiabesco di alcuni suoi personaggi, sottolinea la voglia dell’artista, di mantenere vivo il fanciullo che è in lei, e come in letteratura, creare qualcosa che ci ricordi per sempre quanto sia importante la spontaneità tipica dei bambini, ci mantiene vivi e freschi. Roberta Moresco ha il grande talento di far sua la realtà e trasformarla in opere d’arte dalla minuziosa fattura o dall’imponente grandezza, avvalendosi di una semplicità scultorea che rende l’intero operato più puro e sincero e che sottolinea le sue capacità tecniche e realizzative.

Sandro Serradifalco

Firenze 10-13 Novembre 2016

CONTEMPORANEI nella città degli UFFIZI

Fiera Internazionale di Arte contemporanea Hong Kong – marzo 2015

Sono_solo_un_bianconiglio__lunga_vita_al_Bianconiglio.JPGCon l’assistenza del Movimento Arte del XXI Secolo e della Galleria NoviArt3 Roberta Moresco si accinge a partecipare alla Fiera Internazionale di Arte contemporanea che inizierà ad Hong Kong il 12 marzo prossimo.

La scultrice genovese, allieva del Maestro Gianni Pugno, sin dagli Anni ’80 partecipa a rassegne nazionali ed internazionali con crescente successo di critica, dovuto soprattutto all’originalità e alla raffinatezza dei suoi lavori abbondantemente documentati in pubblicazioni di settore, che hanno spesso sottolineato le preziose scelte dei soggetti e l’eleganza delle soluzioni esecutive adottate. Se non è facile classificare il suo stile, è al contrario semplice affermare che l’affettuosità e la sorridente ironia che permeano le sue opere rendono tali creazioni gradevoli oggetti di desiderio.

MOVIMENTO ARTE DEL XXI SECOLO

I Segnalati 2013 – Salvatore Russo

Con le sue sculture, Roberta Moresco ci porta a conoscenza del suo mondo. Un mondo onirico. Un mondo in cui e’ ancora possibile sognare. Le sue rappresentazioni materiche anche se collocate fisicamente nel mondo dell’uomo in realta’ appartengono ad un universo a molti sconosciuto. Un universo dominato dalla spensieratezza e dalla gioia di vivere. La grande maestria dell’Artista la notiamo nelle forme mai ripetitive che le sue sculture hanno. Sculture, la cui poetica visiva risiede nell’armonia signica e cromatica con le quali vengono realizzate. Moresco porta in scena, nel teatro della vita, la piu’ bella storia mai raccontata, la storia di una donna che sogna e ci fa sognare con le sue magnifiche narrazioni materiche.

Salvatore Russo

Vittorio Sgarbi – Roberta Moresco

P1010065.JPGMondo pupazzo. Così mi verrebbe da definire, nel modo più rapido ed efficace, il popolo colorato e a tutto tondo ideato da Roberta Moresco, scultrice ceramista genovese. Non vuoi dire mondo bambino, anche se potrebbe  assomigliargli. Cosa intendiamo con pupazzo? + Per saperne di più

Premio Sguardi d’Autore 2013 – Giuseppe Maci

Roberta Moresco imprime nella materia primordiale e nel gesto istintivo il segno personale e necessario dell’atto creativo. I suoi personaggi, spesso pensierosi e avvolti nel suo misticismo, esprimono una sorta di sintesi e diventano quasi un marchio di fabbrica attraverso cui riconoscere l’artista. La materia dai leggeri tocchi di colore ricorda l’espressione artistica dei primi ceramisti, cosi’ come i suoi personaggi apparentemente semplici denotano un misticismo personale dell’artista. L’arte diviene, in definitiva, gesto estremo per la liberazione dalla tradizione figurativa eccessivamente formalizzata. Il suo, dunque, e’ un’alchimia magica non priva pero’ di significati etici, e percio’ piu’ ricca e significativa in un mero informale astratto. Roberta Moresco ci conduce in maniera assolutamente naturale nel suo mondo interiore, fatto di emozioni e ricordi, e suscita ammirato stupore in chiunque la osservi.

Prof. Giuseppe Maci

Biennale di Palermo – Dino Marasà

Charlotte

Charlotte

Roberta Moresco presenta un modellato  di elegante rigore formale. I suoi personaggi rimandano a un passato segnato da evocazioni fantastiche. Nella materia la luce scivola esaltando la perfezione dei profili, la plasticità dei volumi. Il suo e’ un narrato semplice dal quale percepiamo l’animo gioioso dell’artista.

Dino Marasà  rivista Effetto Arte per la Biennale di Palermo
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