Le ceramiche di Roberta Moresco

La piccola Clara

La piccola Clara

Allieva e compagna del maestro Gianni Pugno, espone i suoi lavori alla Galleria Immaginecolore.com. Sabato 29 il vernissage.

La ceramista Roberta Moresco esporrà i suoi lavori dal 29 novembre al 12 dicembre 2008, nello spazio Immaginecolore.com Gallery di Anna Ferrari e Loredana Trestin, in Vico del Fieno 21r. Sabato 29 alle 18 il vernissage della mostra. Ho conosciuto Roberta Moresco 13 anni fa e poi, come succede a volte nella vita, non c’eravamo mai più incontrati; l’avevo conosciuta nello studio del maestro Gianni Pugno, mancato poi improvvisamente.

 Roberta Moresco era la moglie di Gianni Pugno ed insieme una sua allieva. Frequentavamo lo studio in una decina, quel lutto ci lasciò orfani. Dopo di allora ognuno intraprese strade diverse: chi continuò da solo e chi andò da altri insegnanti.
Per Roberta quello fu un momento di pausa, soprattutto per quanto riguardava la partecipazione alle mostre, ma ha sempre continuato a praticare l’arte della ceramica.
Normalmente Robetra lavora nel suo atelier di via Luccoli 22, dove è esposta buona parte della sua produzione. Nei giorni scorsi l’ho rivista e mi ha informato della inaugurazione di questa sua personale dal titolo: Contatti con l’immaginario. Le opere di Roberta Moresco comunicano emozioni e fantasie attraverso figure femminili dalle forme tondeggianti. Sono bambole con visi stupiti e divertenti; sono bambole senza età, colte in atteggiamenti interroganti e di ammirazione. Nella mostra potrete osservare, ad esempio, la scultura La piccola Clara seduta su una seggiola che vi guarda simpaticamente facendovi il verso. Poi c’è Mario sul triciclo, la Nunzia che aspetta e A scià Maria con i bigodini e le pantofole.In quelle figure femminili si scorge l’alter ego di Roberta Moresco: c’è lei bambina che guarda il mondo e vuole ricrearlo. C’è nelle sue figure un continuo riproporre una stessa trama, un racconto ininterrotto di sogni e visioni colorate. Quelle forme paffute richiamano bambole e giocattoli che non abbiamo mai avuto e continuiamo a cercare; specchiandoci in una qualunque forma creata da Roberta Moresco per incanto ci sembra di averli trovati: ecco che il gioco magicamente si ferma.